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No alla legge ammazza blog

No alla legge ammazza blog
ROMA – Torna il disegno di legge sulle intercettazioni e torna con la contestata norma “ammazza blog”. In sintesi, ogni gestore di “sito informatico” (dai quotidiani online, ai blog quindi) ha l’obbligo di rettificare ogni contenuto pubblicato sulla base di una semplice richiesta di soggetti che si ritengano lesi dal contenuto in questione. Senza possibilità di replicare quindi, bisogna semplicemente pubblicare la rettifica, che sia fondata o meno. Altrimenti si rischiano fino a 12 mila euro di sanzione. Ecco il testo: “Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. In pratica qualsiasi contenuto sul web diventerebbe censurabile con l’invio di una semplice email. Sul ddl intercettazioni il governo ha particolare fretta: non è escluso che venga blindato con la fiducia e approvato in tempi rapidi senza emendamenti. Fonte :Blitz quotidiano

domenica 13 febbraio 2011

Oltre un milione in piazza con le donne

da: Contro l'informazione manipolata  del 13/02/2011

Piazza del Popolo, gremita, chiassosa, festosa. Ma anche indignata, silenziosa, decisa a dare voce a quante, e quanti, non si rispecchiano nel modello della donna che fa carriera e si arricchisce con la scorciatoia del flirt col potere.

E di un potere che seleziona la classe dirigente nei festini hard. Donne e uomini idealmente uniti a quanti sfilano nelle oltre 230 città dove hanno luogo le manifestazioni organizzate dal comitato “Se non ora quando”. Il ministro Gelmini liquida tutto come “poche radical chic”. Santanché: “E’ odio verso un solo uomo”.

Ma i numeri, le parole e le immagini le smentiscono clamorosamente. A Napoli gli organizzatori contano 100mila presenze, 60mila Milano, 50mila a Torino, a Palermo 10mila in corteo, migliaia anche a Messina, Trieste, Bologna, Catania, Cosenza, Pesaro, Bari, Pescara. Come a Londra, Barcellona, Parigi, Malmoe, Praga, Atene, Bruxelles, Grenoble. Prodi: “Straordinario segnale”

Fonte: http://www.repubblica.it/politica/2011/02/13/dirette/donne_piazza-12400706/?ref=HRER3-1

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